“L’ordine del drago” di Gigi Paoli, Giunti edizioni. La suspence bussa alle porte del lettore dalla prima all’ultima pagina

 

Di Fabio Gaudiosi

Gigi Paoli torna in tutte le librerie con il suo nuovo romanzo L’ordine del drago, edito da Giunti (18,90 euro). Un’avventura avvincente, dove la suspence bussa alle porte del lettore dalla prima all’ultima pagina tra assassini e antichi misteri. Con lo sguardo rivolto a Est, l’autore propone un thriller in cui l’attualità e l’immaginazione si intrecciano, rendendo sbiadito il confine di separazione che le divide. Ogni colpo di scena trattiene un sussulto, rivelando sempre più chiaramente la striscia rosso sangue che lega i protagonisti al proprio destino.  

Il libro verte intorno all’indagine condotta dal professore Piero Montecchi, neuroscienziato forense del CICAP, sull’assassinio di Giancarlo Grassi, suo professore e confidente. La vittima, presidente del consiglio di amministrazione dell’Area Science Park di Trieste, viene trovata senza vita in un hotel, senza nessun indizio che possa davvero aiutare gli inquirenti. L’unico supporto alle indagini sembra essere il ritrovamento di una lentina sul pavimento della stanza. Eppure, le analisi rilevano tracce considerevoli di DNA non umano: un mistero a cui la polizia non riesce a venire a capo. Supportato da Anna Orsini, capo dell’UDI (l’Unità Delitti Insoluti della polizia), Piero Montecchi decide di affrontare il caso autonomamente, spinto dalla sete di vendetta e di giustizia per la morte del suo maestro. I protagonisti conosceranno l’Ordine del Drago ˗ realmente esistito come confraternita nobiliare del XV secolo (a cui appartenne anche Vlad III, il “vero” Dracula) ˗ riletto da Paoli in chiave moderna e inquietante, come un potere nascosto che ha attraversato i secoli manovrando eventi storici e scientifici. Infatti, l’avventura li porterà a esplorare i misteri nascosti della storia dell’Urss, tanto inaccessibili quanto necessari per comprendere la verità. Ma i protagonisti scopriranno anche che alcune storie sono nate per restare segrete, esponendo chiunque indaghi a dei gravi pericoli.

 

«C’è questo DNA sulla lente che hanno trovato. Il 60% del nostro assassino potrebbe svolazzare come una farfalla, o strisciare come un bruco. O entrambe le cose» aveva aggiunto Anna, cercando di ironizzare ma con poco successo.

 

L’autore intreccia il filo narrativo con l’attualità, mischiando la realtà con l’immaginazione, legando verità storiche a leggende oscure, rendendo così sempre credibile la trama. I riferimenti alla Guerra Fredda, alla tragedia di Chernobyl o al conflitto che attualmente sconvolge l’Ucraina, restituiscono al lettore chiari appigli temporali a cui riferirsi nello svolgimento del romanzo, rendendo chiara la capacità dell’autore di dialogare con la storia. L’ambientazione, sia temporale che spaziale, la fa da protagonista all’interno del libro: attraverso le uniche atmosfere delle città che visitano i personaggi, si riconoscono le magiche cartoline dell’Est, tanto affascinanti quanto letali. A mano a mano che la narrazione si sposta sempre più a Oriente la tensione sale, i battiti accelerano e le pagine scorrono più rapidamente. Paoli riesce a descrivere luoghi che conducono esattamente alle emozioni che desidera suscitare nei propri lettori.

Che ironia, pensò, stanno arrivando nuvole grigie dalle montagne. Da est. […] «Stai attento, domani. E chiamami subito appena hai parlato con quella persona».

Il vero punto di forza del romanzo resta il suo protagonista. Montecchi non è il classico investigatore: è uno scienziato, un uomo dei fatti, dei dati, del metodo, ma anche una figura inquieta e profondamente umana. Nasconde un passato tormentato, che lo insegue costantemente non lasciandogli mai pace. Il legame che lo avvicina ad Anna è carico di emozioni, che vengono puntualmente percepite dal lettore in tutta la loro totalità. È insomma un personaggio complesso, in cui Paoli riesce a bilanciare l’intelligenza razionale del protagonista con la tensione emotiva della trama, offrendo un ritratto complesso, credibile e coinvolgente.

 

L’Ordine del drago è quindi un thriller mozzafiato, che sa sorprendere il lettore pagina dopo pagina, con un finale a sorpresa, che lascia impreparati. Un’avventura scritta per cuori forti, in cui l’autore gioca con maestria, tenendo alta la tensione all’interno delle proprie pagine. Un libro che presagisce una nuova avventura, da vivere al fianco di Piero Montecchi e Anna Orsini. Perché quando una porta si apre, è complesso riuscire di nuovo a chiuderla.  

 

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