Siamo alla Mostra d'Oltremare, per il Comicon 2024 e per un saluto dagli Irregolari del Festival del Giallo città di Napoli. Nella sala Andrea Pazienza del Padiglione 1 si è tenuto il primo talk del Comicon 2024. I protagonisti dell’evento sono stati: Flavio Rosati (designer e fumettista), Tito Faraci (fumettista, scrittore, sceneggiatore, traduttore, nonché curatore della collana Feltrinelli comics) e Davide Costa (fumettista di Topolino, Cars, Lyon e tanto altro, menzionato da Fumettologica come “l’eremita del fumetto”, lavora a storie su commissione). Si è discusso riguardo il processo di creazione della graphic novel, e delle motivazioni alla base del suo successo. Secondo Faraci esso dipenderebbe dalla casa editrice, sottolineando che Feltrinelli è in grado di partire proprio dagli autori. Secondo Costa non esisterebbe fumetto senza chi lo disegna. Pur lavorando a storie su commissione, per le sceneggiature egli lavora liberamente; dunque, sarebbe importante il confronto con chi disegna ma non sempre è possibile per via delle tempistiche e può capitare che non succeda. Ma, tra le varie suggestioni, tra le domande più interessanti: “Come scrivono tecnicamente le loro storie?” “A cosa bisogna puntare per il successo di una graphic novel?” Faraci ritiene che il problema consista nella continua ricerca di nuove fonti d’ispirazione, e nella capacità di un ingranaggio di alimentare la storia. Costa, basandosi sulla sua esperienza riferisce che la maggior parte delle storie gli vengono richieste su committenza, ma chi disegna è parte integrante del processo creativo, chi sceneggia, dunque, «ragiona per immagini.» Faraci, essendo curatore di collana editoriale, racconta dell’importanza della scelta del formato e del tipo di carta, sarebbe proprio il formato della collana, ciò che terrebbe insieme un’idea editoriale. Per quanto concerne il successo, Faraci ancora una volta suggerisce una visione ampia, secondo cui esisterebbero varie forme per la valutazione del successo, secondo lui: “Successo è anche la realizzazione di un bel libro, successo è la capacità di non tradire sé stessi.” Dunque, il coraggio è, secondo lui, un fattore che può rendere una collana editoriale vincente.
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A cura di Claudia Siano
Foto di Simone Esposito
Appunti in loco di Vittoria Ferrante e Gaia Bortone
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