Comicon 2024. Comunità e storia del Giallo a Napoli

 



Siamo alla Mostra d'Oltremare, per il Comicon 2024 e un saluto dagli Irregolari del Festival del Giallo, città di Napoli.

Nella sala Andrea Pazienza del padiglione 1 c'è stato l'evento: La nuova scuola del Giallo Napoletano.

Hanno partecipato alla conferenza i quattro scrittori: Sara Bilotti (HarperCollins), Diego Lama (Mondadori), Patrizia Rinaldi (Rizzoli), Serena Venditto (Mondadori), ed, inoltre, il Direttore artistico del Festival del Giallo della città di Napoli, Ciro Sabatino.

Nell'ambiente letterario della città di Napoli, grande produttrice di storie famose in tutto il mondo, nasce l'dea di una nuova scuola del Giallo napoletano; secondo la scrittrice Serena Venditto, in questo periodo storico, la città di Napoli sta vivendo una "Primavera del Giallo", proprio come la città di Bologna; e, contrariamente alla visione romantica dello scrittore come figura solitaria, secondo la Venditto, non c'è alcun mestiere più comunitario dello scrittore, in quanto ci si relaziona e si comunica tra scrittori.

Secondo Patrizia Rinaldi, invece, il fermento degli scrittori napoletani di gialli è un fenomeno strepitoso che nasce da un sentimento di rivincita che deriva dalla marginalità a cui sono stati sottoposti; prima che Napoli divenisse modaiola, infatti, apparteneva ad un mondo fatto di dimenticanza.

Gli scrittori napoletani si uniscono poiché la loro lingua, la loro filosofia, è "crime"; è un'esaltazione dell'irrisolto e delle ombre, per loro significa consumare il mistero della sibilla cumana per non sprofondarci; inoltre le case editrici mantengono viva una rappresentazione culturale che si spoglia del mainstream e diventa un collettivo "noi".

Sara Bilotti afferma che nella letteratura crime e noir americana manca la classificazione che invece c'è in Italia, ma al contempo c'era un tentativo di mescolare vari generi. Sostiene inoltre che ci sia un clima di rinascita e rivendicazione di forme identitarie senza la vergogna; essendo una città barocca-greca, si ha un rapporto con la tragedia che deriva dalle nostre radici, e che ora si declina nel giallo e nel noir.

Nella storia di Napoli ci sono delle tappe decisive, secondo Ciro Sabatino, come il 1995, anno in cui al Myst Fest di Cattolica vincono il Premio Tedeschi, uno dei premi più importanti del giallo in Italia, Vincenzo De Falco, un avvocato, e Diana Lama, un medico chirurgo e sorella dello scrittore Diego Lama; e il 23 Settembre 1985. anno dell'assassinio di Giancarlo Siani, e periodo delle guerre della Camorra; in questo momento a Napoli nasce la voglia di liberarsi di tutto il vissuto negativo.

L'immagine stessa di Napoli muta negli anni '40, quando le case editrici del Nord iniziano a pubblicare autori del sud come Giuseppe Marotta; e negli anni '80, quando nasce un'immagine edonistica.

Alla domanda di Ciro Sabatino su come nasce la sua voglia di tornare indietro e di scrivere gialli storici, Diego Lama risponde che è dovuto a delle storie di famiglia che lo hanno sempre ossessionato fin da piccolo; in particolare il contesto storico del 1884, nel pieno della Belle Époque a Napoli, anno in cui arriva il colera che comporta la perdita di diecimila persone nell'arco di soli due mesi 

A cura di Roberta Schiavoni

Foto di Simone Esposito

Appunti in loco di Gaia Bortone e Vittoria Ferrante

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