Di Vittoria Ferrante
Nel ventennio tra il 1968 e il 1985, il terrore pervase l’intero
territorio di Firenze e dintorni.
La causa? Un assassino seriale tuttora ignoto.
Soprannominato “Il mostro di Firenze”, si macchiò di svariati omicidi, ancora
oggetto di indagine in tutta Italia.
Le vittime di tale efferatezza furono tutte giovani coppiette, dai 18 ai
33 anni, appartate in macchina o in luoghi isolati, circostanze di cui l’assassino
o gli assassini approfittavano.
Armi del delitto invece furono una calibro 22 e vari coltelli, con cui venivano
mutilati i cadaveri delle giovani.
Il processo vide coinvolti diversi sospettati, soprannominati “Compagni
di merende”, il cui capo venne individuato nella figura di Francesco Pacciani,
il quale venne assolto e poi successivamente richiamato a processo, destinato
però a non concludersi, causa la morte dell’imputato.
La grande quantità di misteri che hanno circondato la vicenda in una
nebbia di ambiguità portò alla formulazione di una ingente quantità di ipotesi.
Piste di tutti i tipi, dall’occultismo che vide coinvolto Francesco
Narducci, a legami con la tensione politica italiana dell’epoca, fino ad un’associazione
alla figura di Zodiac, l’assassino seriale americano che operò in quegli stessi
anni.
Un totale quindi di 15 piste, 16 vittime, innumerevoli indagati, ma zero
colpevoli accertati.
La storia del mostro di Firenze è stata trattata più nel dettaglio al Club
dei Delitti di Carta lo scorso marzo.
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