Qual è il confine tra apparenza e realtà? Alla domanda risponde il giallo “Influencer” di Federico Bonati

 

Di Claudia Siano

I social, le continue interazioni, l’immagine delle persone che si delinea da un profilo, la facile tendenza a confondere l’immediata accessibilità di un contenuto con quella di una persona. Quanto l’apparenza sia il male del nostro secolo, ce lo racconta Federico Bonati in un giallo esplosivo e moderno intitolato “Influencer” e sottotitolato “La seconda indagine di Loriano Zaccari”, freschissimo di edizione, la cui pubblicazione risale a gennaio 2025 ed è edito Affiori e il seguito de “L’occhio del falco”.

Loriano Zaccari è un giornalista che scrive per L’Eco di Trento. A Bagni di Rabbi una ragazza è scomparsa, una di quelle che sui social non passava inosservata; tra le maggiori sospettate la sua amica Gloria, che mai era riuscita a raggiungere i traguardi di Ludovica. Si parla di invidia, di manipolazione, di un uomo di spalle, di delitti, della linea sottile tra violenza e impotenza.

La giovane vittima è un’influencer molto seguita, di nome Ludovica Zortea, ex miss Trentino Alto Adige, scomparsa, poi violentata e poi uccisa, ma da chi dei sospettati della zona? Sarà stata la sua amica di una vita a provare un’invidia così grande? Si tratta di una persona vicina a Ludovica o di qualcuno che l’ha idealizzata dai social? Il caso è stato affidato a Clara Neccini, vicequestore.

Emerge un quadro ben delineato della Neccini, una donna risoluta, dedita al lavoro, decisa, eppure anche lei può sbagliare e infatti di errori ne commette parecchi. Il romanzo affronta una serie di tematiche forti e si carica di un incipit in medias res in grado di rendere il lettore consapevole dell’atrocità delle azioni di cui Ludovica è stata vittima, quasi come un avvertimento, quasi come se volesse dire da subito al lettore “in questo romanzo non esiste velo di Maya”. Nelle prime pagine, infatti, si parla di una violenza sessuale che la ragazza avrebbe subìto. La ricostruzione del caso compie una serie di pause, bisogna scegliere quale strada percorrere, delle infinite possibili, e la stessa Clara proverà a cercare il colpevole in una pista cieca.

Bonati nella sua prosa dinamica e imprevedibile ci teletrasporta in dimensioni diverse, quella della realtà a volte cruda e non sempre all’altezza dei sogni, come quelli che aveva Ludovica, quella dei social sempre perfetta agli occhi degli altri. E poi c’è quella delle relazioni a due: amicizia, amore, genitori-figli, tutte estremamente, inevitabilmente complicate. Non è vero che la vita e l’amore sono così semplici, la sensazione è simile a quella quando si passa dall’infanzia all’adolescenza e si scopre che Babbo Natale non esiste, che il ragazzo che ci piace può non ricambiarci, che un’altra compagna può essere più bella di noi, al contrario di come ci aveva detto mamma, allo stesso modo, noi lettori veniamo messi dinanzi alla cruda realtà. L’autore di “Influencer” ci porta a scoprire quella realtà traccia dopo traccia, esperienza dopo esperienza, sofferenza dopo sofferenza, rosa dopo rosa, sulla tomba di una ragazzina.

 

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