Dietro ogni omicidio immaginario si nasconde il movente per un omicidio reale. Questo e altri misteri in “Un tranquillo weekend di scrittura” di Alex Pavesi
Il 30 maggio 1999, sotto una pioggia torrenziale, un gruppo
di amici si incontra in un’elegante dimora del Wiltshire. Anatol, il
proprietario della casa, ha da poco perso il padre in circostanze sospette, ma,
come sempre, ha riunito tutti per festeggiare il suo compleanno. Agli invitati
propone un gioco: ognuno dovrà scrivere un racconto giallo, in cui vittime e
assassini siano loro stessi, e il testo verrà battuto su un paio di vecchie
macchine da scrivere, in modo che l’autore non venga svelato. Anatol può
contare sulla perfetta organizzazione di Phoebe, insegnante rigorosa, che si
occupa che tutto proceda per il meglio. E su Dean, il suo affascinante migliore
amico, che ha altro per la testa, ma decide comunque di non boicottare il
desiderio di Anatol. Maya, l’artista del gruppo, ha un’attrazione morbosa per
la morte e accetta di buon grado, alla ricerca di uno stimolo che possa
smuovere la sua proverbiale apatia. Marcin, milionario malinconico, è critico
nei confronti della proposta, ma pensieri ben più drammatici sembrano offuscare
il suo orizzonte. E poi c’è Janika, appena rientrata da un viaggio in
Australia, che raggiunge il gruppo all’ultimo momento e avverte fin da subito
che qualcosa non sta andando nel verso giusto. Perché quando si affida un compito
del genere a persone che si conoscono da una vita, è naturale che attingano a
ciò che hanno a disposizione: segreti, rancori, tradimenti. Così, per ogni
omicidio immaginario, qualcuno ricava un movente per un omicidio reale, mentre
i piani si confondono, la realtà si intreccia ai racconti e nella mente del
lettore si fa largo il quesito più importante: se ci sarà un vero omicidio,
sarò in grado di riconoscerlo? Originale, raffinato e di grande ingegno, Un
tranquillo weekend di scrittura è un magistrale gioco di scatole cinesi in cui
il lettore è chiamato in prima persona a partecipare alla risoluzione del caso.
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