NERODONNA la collana digitale di Golem Edizioni. Si parte con "Follia fredda" di Nuela Celli e "Le regole del gioco" di Cristina Biolcati

 


Cosa so fare?
Beh, tanto per cominciare so scrivere.

Agatha Christie

Di Roberta Verde 

È encomiabile l’iniziativa promossa dalla casa editrice Golem di Torino che, a partire da gennaio di quest’anno, è diventata portavoce della narrativa gialla declinata al femminile. NeroDonna è infatti il nome della collana digitale dedicata, il cui scopo è dare spazio alle autrici che vogliono cimentarsi nel racconto noir. E sì, perché anche in questo genere la fanno da padrone i maschietti, che riescono ad avere un margine d’azione molto ampio che garantisce loro, molto spesso, consensi e successo. È importante però ricordare che “il giallo” è un colore che alla donne dona davvero molto: donava alla regina Agatha Christie, una delle scrittrici più influenti dello scorso secolo, seconda, in termini di numero di traduzioni, solo a William Shakespeare; donava alle sorelle milanesi Angela e Luciana Giussani, creatrici del mitico Diabolik, protagonista del primo fumetto nero italiano edito in formato tascabile; sta molto bene anche a Patricia Cornwell, scrittrice statunitense creatrice di Kay Scarpetta, anatomopatologa e investigatrice di dichiarate origini italiane. Se si vuole andare indietro nel tempo, si arriva a Matilde Serao, la madre del giallo made in Naples, e a Mary Shelley che ad appena diciannove anni diede vita a Frankenstein. Ultimamente si è sviluppato un peculiare genere di letteratura thriller tutto al femminile: la “Grip Lit”, sottogenere del giallo psicologico che nelle sue storie dà spazio alle emozioni, alle paranoie e alle paure. Valido esempio è La ragazza del treno di Paula Hawkins. Ben venga, quindi, questa iniziativa editoriale della Golem nata in collaborazione con la scrittrice Cristina Origone che, tra le altre cose, è l’ideatrice e la curatrice della rivista indipendente AGATHA – Donne che scrivono gialli. Sul numero 10 della rivista (gennaio/febbraio) è riportata un’interessante intervista a Francesca Piazza, editor di Golem edizioni che afferma «Con NeroDonna speriamo di avvicinare più persone possibili alla lettura proponendo racconti (o romanzi brevi) a prezzi accessibili, con costi di produzione contenuti». Questa collana è un modo per «fare rete e aiutarsi»: se ormai si sono perse le speranze di veder pubblicato quel racconto che giace nel cassetto, o in qualche cartella nel desktop, ora è giunto il momento di rispolverarlo e proporlo alla casa editrice. L’importante è che sia inedito, di una lunghezza compresa tra le 50.000 e le 100.000 battute (spazi inclusi) e che appartenga a uno dei seguenti generi: giallo, noir, thriller e cozy mistery. Ci ha provato Nuela Celli, che con il suo Follia fredda è stata l’apripista della collana. Protagonista dell’opera è Iris Malaga, giovane investigatrice privata dal grande intuito. Il suo modus operandi è alquanto atipico; la donna lavora molto sulle sensazioni e agisce spesso d’istinto, contravvenendo alle regole imposte dall’agenzia per cui lavora. Non crede alla colpevolezza di Fausto Angelini, ex fidanzato di Agata Spolverini, accusato di molteplici episodi di stalking. Tra pedinamenti e chirurgici controlli dei profili social, l’investigatrice riuscirà ad arrivare alla verità? Il racconto ha un ritmo oscillante, dividendosi fra la narrazione dei fatti e i pensieri della protagonista. L’autrice ha dichiarato che sta lavorando a un romanzo con protagonista l’investigatrice, vedremo quindi come maturerà Iris; ah, va detto che il suo “compagno” è un gatto, Mirto. Questo dettaglio la rende, ai nostri occhi, ancora più simpatica. Secondo racconto della collana è Le regole del gioco di Cristina Biolcati. Protagonista è il giallista Marco, chiamato a rapporto dalla sorella preoccupata per le sorti della figlia Denise, irrequieta diciottenne partita per un lavoro non ben definito alla volta di Mesola, tranquillo comune in provincia di Ferrara. Il romanzo, in uscita il 7 marzo, ha un sapore cinematografico: i flashback del protagonista contestualizzano e definiscono il perché delle sue azioni e dei suoi sentimenti. La spirale di eventi di cui Marco diventa protagonista lo porta a interrogarsi sul suo modo di essere e sulla sua vita; questo dimostra come il lavoro condotto sul personaggio sia stato profondo e accurato. Per quanto riguarda l’epilogo, chissà se l’autrice si è fatta ispirare dall’appassionante noir di Fritz Lang La donna del ritratto (1943), pellicola dallo sconvolgente finale… ma quella era tutta un’altra storia.

 


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Le regole del gioco sarà disponibile a questo link 
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