“Una strana bambola” di Paola Zaccheroni, un noir a prova di puzzle composto di pezzi che non si incastrano
Di
Claudia Siano
Fresco di pubblicazione (gennaio
2025) Una strana bambola sottotitolato Bologna cerca verità e
vendetta, il noir di Paola Zaccheroni, Mursia Editore. Un libro in grado di
fotografare la realtà di tutti i giorni, a volte squallida, a volte ridotta a
routine di lavoro asfissiante e affollata dalla presenza di colleghi che non
condividono le stesse idee e gli stessi valori e con i quali ci si trova quotidianamente
a confrontarsi. Chi ha ammazzato Valeria? Una storia in apparenza semplice
quella ambientata alle Case Rosse a Bologna e che vede vittima in prima battuta
“Silicon Valery”, una prostituta trovata senza vita, impiccata nella sua dimora;
“una di quelle per cui ci vogliono soldi”, come scrive l’autrice nel romanzo.
Una morte strana per cui è difficile credere all’ipotesi del suicidio per due
ispettori che non te le mandano a dire: Amadìo e Venturi. Anche loro sono due pezzi
che non si incastrano in questo noir: l’ispettore Michele Venturi, un uomo
caratterizzato da forte senso civico, onore, rispetto e lealtà, e l’ispettore
Carmine Amadìo, un uomo rozzo, che contemporaneamente parla e mastica cibo, e
che ha bisogno di una pizza per ragionare come si deve; un vero e proprio
provocatore, ma con grande intuito. Non sono solo due professionisti che non la
pensano allo stesso modo e che hanno due modi diversi di vivere la vita, ma
proprio di due uomini opposti e inconciliabili. E tutto questo lo vede quasi da
spettatore il commissario Urbani, spesso trovandosi in difficoltà tra quei due
pezzi di puzzle impossibili a incastrarsi.
Ma veniamo ad uno dei personaggi coinvolti
e a cui ci si affeziona in questo ingarbugliato delitto con le apparenze di
suicidio. Teodoro Giordano, chiamato Oro, è tra i principali indagati, poiché
ha alle spalle una storia simile, con molte, troppe corrispondenze.
Poi c’è lei, Tamara, che potrebbe
essere considerata il punto centrale dell’intrigo. È legata a Oro, ma anche a
Michele Venturi. E questo non è tutto… ma è di sicuro quanto si può anticipare.
Una strana bambola è un romanzo impregnato di
contrasti di immagini e di colori; luce e ombra, vita e morte si fondono e
diventano fronte e retro di quelle due facce della stessa medaglia. L’autrice
attraverso questa storia ricorda che non esiste la risoluzione di un crimine
che possa sistemare gli squilibri interiori dei personaggi e delle persone o di
una periferia problematica.
Per Paola Zaccheroni non esiste la
matematica nelle relazioni umane, quello che è giusto per uno non può risultare
la felicità dell’altro... Così come nella realtà, anche in questo noir non
tutti i pezzi trovano la loro collocazione in un banale lieto fine, perché non
sempre la vita è a misura di puzzle, e tutti i personaggi rimangono
inevitabilmente incastrati nei loro ruoli e nei loro errori. Un romanzo duro, che
attrae e coinvolge anche grazie ad una scrittura decisa, controllata e limitata
al necessario. Da leggere.
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