“Storia del giallo a Napoli”, un saggio appassionato e appassionante in cui l’autore mostra il dietro le quinte dei delitti. Nulla sfugge all'indagine minuziosa di Ciro Sabatino
Di Pierluigi Fiorenza
Napoli da record anche nel campo della letteratura poliziesca.
Infatti il primo giallo, seppure non in senso strettissimo, è da attribuire a
Francesco Mastriani, autore del romanzo ottocentesco “Il mio cadavere”, seguito
a ruota da Matilde Serao col “Delitto di via Chiatamone”.
Incredibilmente il genere, che aveva tutte le carte in regola per
sfondare, non decollò nonostante altri blasonati tentativi, compresi, ci
credereste, i racconti neri di Salvatore Di Giacomo ambientati in una fredda e
austera Germania.
Allora bisognerà aspettare il 1976 per trovare il padre, pressoché
misconosciuto, del giallo contemporaneo, Attilio Veraldi, autore de “La
mazzetta”.
“Storia del giallo a Napoli”, Homo Scrivens edizioni, è una vera e
propria bibbia per tutti gli appassionati del settore. Nulla
sfugge all'indagine minuziosa di Ciro Sabatino, non a caso è il fondatore
della casa editrice e del mensile Gialli.it.
Si può dire senza timore di essere smentiti che tutto quello che è
stato pubblicato a Napoli e zone limitrofe è stato da lui letto, analizzato,
censito e recensito senza provocargli l’ittero.
La sua indagine si muove in maniera rigorosa da Francesco
Mastriani a Maurizio de Giovanni inserendola all’interno dei gusti dell’epoca
in un gioco d’immedesimazione.
Ma Ciro non si è fermato qui, è andato oltre. Infatti la seconda
parte del suo libro è dedicata alla nuova scuola del giallo napoletano in cui
ha inserito ottanta scrittori da conoscere, a suo giudizio.
Devo dire che non ho mai letto un saggio così appassionato e
appassionante in cui l’autore mostra il dietro le quinte dei delitti,
approfondendo non solo moventi e mandanti ma anche gli indizi che potrebbero
essere stati analizzati in maniera distorta dagli investigatori e talvolta
compiendo delle vere e proprie indagini parallele.
E poi il libro è scritto in maniera divina dove ogni parola ha la
capacità di affascinare i lettori, divertendolo e incuriosendolo. Infine Ciro
Sabatino, da giornalista di talento qual è, non confonde mai i fatti con le
opinioni così da mantenersi sempre in maniera distaccata accanto agli
assassini, a trovarsi puntualmente sul luogo del delitto con la sigaretta in
bocca senza inquinarne la scena, a ispezionarne l'arma ma sempre mantenendosi
al di sopra delle parti perché sa che sotto c'è il magma infocato della storia
dei gialli a Napoli con relativi romanzi e scrittori.
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