Ecco chi vince il Concorso di Cucina Gialla "Nero Wolfe" al Club di Gialli.it alla sua prima edizione. Tra racconti, risate, una salsiccia alle 10 erbe e un buon bicchiere di vino
Articolo di Marzia Siano
Foto di Claudia Siano
“Vinco io a mani basse” aveva
annunciato Ciro Sabatino nei giorni scorsi. Ma ieri al Club del Giallo e dei
Delitti di Carta nell’ambito della prima edizione del Concorso Nazionale di
Cucina Gialla Nero Wolfe ideato da Gialli.it, la giuria non è stata della
stessa opinione, anche se poi Sabatino alla fine non se l’è cavata affatto male.
A vincere, però, sono
state le Salsicce alle 10 erbe di Elia Puglia, che diventa il Primo Cuoco
Insanguinato della Storia del Giallo a Napoli. Lo chef, lontano
dall’avvelenare i suoi assaggiatori, li ha deliziati con un piatto giudicato il
più spaventosamente goloso.
Ma andiamo per ordine e
ricordiamo che i candidati alla gara erano 7, dei quali sono stati premiati
solo i primi tre per entrambe le giurie (quella popolare e quella degli esperti).
Li segnaliamo in ordine di uscita in sala col loro gustoso piatto alla presenza
di 30 giurati popolari, soci agguerriti del Club e 4 professionisti, i
giornalisti Santa Di salvo e Giuseppe Giorgio, la scrittrice e magistrata
Barbara Perna e il Pubblico Ministero Raffaele Marino.
Raffaella
Tranchino è stata la prima a presentare la propria pietanza e da
subito non si è dimostrata tanto clemente. Il suo Danubio matematico
nascondeva una “pallina incriminata”. La giuria doveva prima risolvere l’enigma
per assaggiarlo, con l'indizio da intercettare nella sequenza di Fibonacci. Mica facile... Come fare? Bastava conoscere l’aneddoto del Danubio matematico inventato dalla chef insanguinata.
Tranchino, piazzandosi terza nella terna della giuria popolare, ha raccontato
di come un giorno a Napoli, una signora decise di avvelenare suo marito. Il
marito era allergico ad una sostanza contenuta nella salina. Una sostanza che
la moglie decise di mettere in un’unica pallina del Danubio. Ella sapeva bene
che il marito avrebbe scelto quell’unica “pallina incriminata”. Come? La sua
precisione da matematico, unita alla sua passione per la musica e alla
coincidenza con un numero legato alla sua età, gli fecero scegliere la pallina
che aveva quella cifra.
La
chef insanguinata dà una indicazione: il numero è divisibile per undici. “È il
numero 55” grida una voce tra le persone sedute in salotto.
Grazie
all’intuizione di Cinzia, il danubio è stato assaggiato e nessuno avvelenato.
Una presentazione da Oscar.
La
seconda ad uscire in sala è stata Rosaria Di Martino con la sua pasta ’Ncasciata
di Montalbano, una rivisitazione della ricetta messinese che appare negli
episodi del Commissario Montalbano: pasta di grando duro, ragù con macinato di
vitello e maiale, prosciutto cotto a dadini, caciocavallo e melanzane.
Un’esplosione di sapori che quasi fa venir voglia di mangiare direttamente
dalla teglia, “così come soleva fare Montalbano”, ha spiegato Rosaria.
Quando
è arrivato il proprio momento, l’autrice e chef insanguinata del Club del
Giallo, Serena Venditto ci ha regalato un viaggio oltre il tempo e lo
spazio. La sua Tourtière in giallo, ha raccontato, nasce in Francia come
piatto contadino ripieno degli scarti della lavorazione delle carni. E si afferma
come il piatto preferito dei portuali sbarcati in Canada. In America diventa un
piatto ricco, preparato con carne macinata di maiale e vitello e condito con
timo, salvia e cannella. E diventa il tipico piatto natalizio canadese. Arriva,
grazie a lei, sulle tavole del Club con una sua rivisitazione: pasta brisée con
carne macinata, uovo, timo, salvia, cannella, chiodi di garofano.
E
perché “in giallo”? Solo i più appassionati lo sanno.
La
Tourtière in giallo di Serena Venditto richiama a Il porto delle nebbie
di Georges Simenon, alla ricetta di Nero Wolfe in Poisson à la carte e
al Natale. Al Natale? “Sì, sono amante dei gialli natalizi” rivela la
giallista. Un’originalità che la giuria di professionisti ha premiato con il
secondo posto.
Come anticipato, Ciro Sabatino non ha potuto vedere il tanto agognato primo posto, però la presentazione del suo piatto, Baskerville Omelette, è stata innegabilmente strepitosa. Per non parlare dell’uovo di dinosauro con cui ha decorato il piatto, ma lasciamo stare… Sta di fatto che si è aggiudicato il terzo posto nella classifica della giuria di professionisti. La ricetta, appresa durante il soggiorno napoletano di Sherlock Holmes e Watson, rimane segreta. Solo in pochi sanno che la famosa frittata di Dartmoor citata nel Mastino di Basckerville altro non è che un gustoso impasto di uova e spaghetti arricchiti dal tocco creativo dello chef Sabatino.
A guadagnare il terzo posto per la giuria di esperti assieme a Ciro Sabatino, e il secondo per la giuria popolare, è Alessandro D’Ambrosio con l’intrigante Riso fatale. Lo chef Alessandro ha raccontato che fu questo piatto a fargli conquistare una donna. Un po’ di riso cotto con burro e sale, condito con uova battute, prosciutto a dadini, vino bianco. Ed infine piselli, funghi e polpettine. Come resistergli? A supporto del piatto, rivelatosi poi effettivamente irresistibile, la compagnia di attori di Gialli.it, composta da Ivan Valentinelli, Barbara Pontel e Marina Del Giudice (tra gli altri), ha letto il bellissimo racconto del magistrato Raffaele Marino che comincia così: "Mi chiamo Al Damb, e nella mia vita ho due passioni: le donne e la cucina...". Presentazione strepitosa!
Arrivato il suo turno in
sala, Elia Puglia ha presentato le sue profumatissime e aromatizzate Salsicce
alle 10 erbe che, come annunciato, ha vinto il primo posto sia per la
giuria di esperti che, clamorosamente e con numeri alla mano, per la giuria
popolare. Doppia vittoria per un piatto ispirato al giallo Alta Cucina
di Rex Stout. Lo chef insanguinato Elia e la sua aiutante chef (Daniela Caianiello) hanno rivisitato la
ricetta delle Salsicce Mezzanotte. Nel libro che vede Nero Wolfe come
protagonista, l’investigatore assiste ad un concorso di cucina cui partecipanti
sono i quindici migliori chef al mondo. Il suo obiettivo è recuperare la
ricetta delle Salsicce Mezzanotte. Sarà un’avventura coraggiosa in cui Nero
Wolfe rischierà di essere ucciso. Ma che invece riuscirà ad avere la ricetta da
un cuoco catalano, come premio per aver risolto l’enigma dello chef
assassinato. “Abbiamo scoperto per voi la ricetta e solo per stasera ve la
presentiamo senza che risolviate l’enigma” rivela l’aiutante chef.
Per ultimo, ma non meno importante, Claudio Guarino ci ha fatto conoscere un altro lato del giallista ateniese Petros Markaris. Le sue Bombolette del Commissario Charitos sono deliziose sfere di pomodori e peperoni ripieni di riso e conditi con patate al forno. Un piatto tipico della cucina greca e il preferito del padre del commissario di polizia Kostas Charitos, figlio letterario di Petros Markaris.
Les jeux sont faits. Tra una chiacchiera e un assaggio, un sorso di vino e un altro assaggio, tra l’esibizione della compagnia di attori di Gialli.it che hanno recitato in costume un racconto di Matilde Serao dove si narra la nascita dei maccheroni per merito di mago Chico e il racconto in video di Luca Crovi sulla cucina gialla, tutti hanno votato con un punteggio da uno a dieci. Valutando il sapore, l’aspetto e la presentazione di ogni piatto. E dopo lo spoglio delle schede… ecco la classifica!
Per
la giuria di professionisti:
1. Elia
Puglia
2. Serena
Venditto
3. Alessandro D’Ambrosio e Ciro Sabatino
Per
la giuria popolare:
1. Elia
Puglia
2. Alessandro
D’Ambrosio
3. Raffaella
Tranchino
Nessun
giudice è stato avvelenato, ma sicuramente ammaliato dai sapori il cui odore ha
inondato le stanze del Club e creato un’atmosfera familiare.
Come d’altronde accade quando c’è di mezzo il cibo e quando c’è di mezzo il Club del Giallo e dei Delitti di Carta.
“Credo che lo stare tutti insieme seduti a tavola e condividere un pasto sia uno dei momenti più belli della vita” dice il critico enogastronomico Giuseppe Giorgio, raccontando al Club del suo rapporto con la cucina.
“Il rapporto con il cibo, come con la musica, ti entra dentro e diventa tuo. Il mio amore per la cucina non si è mai spento, sin da quando recitai ’O rraù per entrare nella scuola di Antonio Casagrande” rivela il magistrato e scrittrice Barbara Perna.
“La mia passione per la cucina è nata un po’ per caso, quando Raspelli mi chiese una rubrica per L’Espresso. Mi sento di dire che la mia vita si è intrecciata a quella della cucina e non se n’è più separata” afferma la giornalista ed esperta di cucina nella letteratura gialla, Santa Di Salvo.
“Col tempo ho compreso che la felicità puó trovarsi in un buon piatto di spaghetti, una pizza gourmet, una fritturina di pesce. Piccoli piaceri che si gustano con persone a cui vuoi bene” conclude il Pubblico Ministero e buongustaio Raffaele Marino.
Una
felicità che ieri 28 gennaio 2024 ha lasciato i curiosi del Club con pancia
gonfia e cuore pieno.
© Riproduzione
Riservata
Siamo anche
su:
•Instagram: @irregolaridelfestival
•tiktok: @irregolaridelfestival
Commenti
Posta un commento
Ciao, contattaci scrivendo a redazione@gialli.it