Di Benedetta Damiano
Brian Jones, il cui nome esteso era Lewis Brian Hopkin Jones, deve probabilmente la sua fama non solo al fatto di essere stato il fondatore dei Rolling Stones, band rock di fama mondiale, ma anche a causa della sua morte nel 1969, all’età di 27 anni facendo in modo che venisse inserito nel famoso “club dei 27”, un gruppo di persone celebri morte tutte a 27 anni. Deceduto e ritrovato nella piscina della sua casa, intorno alla morte di Brian Jones si sono create diverse leggende e storie. Negli anni successivi alla sua morte ci fu la dichiarazione di omicidio da parte di un costruttore della casa, il quale, involontariamente, rivelò di non essere riuscito ad aiutare l’uomo che aveva avuto un attacco d’asma nella piscina. In altre versioni il costruttore aveva volontariamente attentato alla vita del musicista. Tra le leggende e i “miti” intorno ad una figura tanto rivoluzionaria nel panorama musicale globale, c’è quella relativa proprio al “club dei 27” e di conseguenza alla questione del patto col diavolo da parte degli altri membri della band, in particolare Mick Jagger il quale avrebbe utilizzato la magia nera per eliminare lo strumentista che da tempo metteva in cattiva luce il gruppo a causa dei suoi arresti dovuti all’utilizzo di droga di vario tipo.
Di Brian Jones, però, bisogna ricordare non solo la scomparsa ma anche la vita, da sempre travagliata e condotta da fuoriclasse. Sin da piccolo soffrì d’asma e da sempre fu appassionato di musica anche grazie all’interesse nutrito verso quest’ultima da parte dei suoi genitori. Dopo aver suonato per strada durante l’adolescenza, è a soli 19 anni che fondò la band, sotto il disappunto in particolare del padre ma in realtà di entrambi i genitori che non lo avrebbero mai ascoltato dal vivo a causa della scelta di fare musica rock.
Nell’età adulta intraprese una serie di relazioni che lo porteranno ad avere figli spesso indesiderati e non riconosciuti. Una volta fondata la celeberrima band, sarà solo in seguito che entreranno a farne parte Keith Richards e Mick Jagger dal quale Jones si sentirà oscurato a causa della sua personalità maggiormente carismatica.
Negli ultimi anni, si dice soprattutto durante e dopo la relazione con Anita Pallenberg, l’utilizzo di droghe e alcol aumentò e le relazioni con i membri del gruppo peggiorarono anche a causa del fatto che Anita, mentre Jones è in ospedale, fuggirà con Richards.
E’ nel giugno del 1969 che Jones abbandona il gruppo per poi morire nel mese successivo.
Le cause della morte risultano ancora poco chiare, avvolte nel mistero e nella leggenda.
Brian Jones è stato definito dal membro della band Bill Wyman come “genio” ma anche come un uomo estremamente insicuro. “Il club dei 27”, di cui Jones rappresenterebbe il capostipite, più che essersi formato a partire da energie oscure ed occulte, da patti con il diavolo e magia nera, ha probabilmente più a che fare con il prezzo del successo, con una vita fatta di sregolatezza e desiderio di evadere.
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