Caso Luigi Tenco. "Ciao amore, ciao", l'ultima canzone

 

di Claudia Siano


“Tenco era il migliore, lo sapeva Gino Paoli, lo sapeva Mina, lo sapevano tutti che era il numero uno
. Queste, alcune delle parole di Morgan in un’intervista rilasciata alle Iene undici mesi fa. E poi continua, spiegando che Tenco avesse un animo Noir, un animo adolescenziale, romantico e per questo avvicinerà sempre tutti, piacerà sempre a tutti. 

Quindi, Luigi Tenco partecipa al Festival di Sanremo 1967 con Ciao amore, ciao, ma non arriva in finale. 
Uno come lui, che studiava alla perfezione il testo, la struttura, la dinamica del pezzo, non aveva indovinato la canzone? I numeri che seguirono il Festival diedero ragione a Tenco, in effetti. 
Ma che cosa successe la notte del 27 gennaio 1967? Luigi Tenco venne trovato morto nella sua camera d'albergo, accanto a lui c’era un bigliettino, poi dichiarato autografo, nel quale si ribellava ai brani che erano stati preferiti dalla commissione giudicante al Festival. 
Per quanto riguarda la dinamica della morte sono emersi molti dubbi, per la questione dell’arma e forse per il rapporto tra Tenco e la cantante naturalizzata francese Iolanda Cristina Gigliotti, in arte Dalida. 
Molte furono le incongruenze, l’opinione pubblica non si accordò mai con la risoluzione del caso. Infatti, trent’anni dopo fu riesumato il corpo, nel 2006. Si trattò di un suicidio? L’archiviazione del caso definitiva del 2009 portò a tale conclusione. 
A partire però dallo stesso 2006 la famiglia tramite le parole della nipote di Luigi, Patrizia Tenco, dichiara di essere in accordo con la tesi ufficiale della Polizia e di ritenere non valide e proponibili altre ipotesi.


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