Orso Tosco e “L’ultimo Pinguino delle Langhe”. Il primo capitolo di un autentico giallo all’italiana
Di Anita Curci
Da poco
trasferito a Mondovì, nel bel mezzo della provincia piemontese, Gualtiero Bova nell’”Ultimo
Pinguino delle Langhe”, edizioni Rizzoli, si trova presto a dover fare i conti
con il mistero che ruota attorno al corpo di una giovane donna trovata morta in
una zona isolata. Orso Tosco, già autore per Minimum Fax di “Aspettando i
Naufraghi”, “Dall'inferno. Due
reportage letterari” (insieme a Cosimo Argentina”, “London Voodoo” e del saggio “Nanga Parbat. L'ossessione e la
montagna nuda”, si fa strada tra i
sentieri del giallo italiano con una storia accattivante.
Tutto
comincia con la figura del ricco broker svizzero Rufus Blom, che durante l’abituale
corsa mattutina tra le colline innevate delle Langhe si imbatte nel cadavere di
una ragazza completamente nuda. Sulla schiena porta disegnata col sangue una
svastica e un nome: Blom. Proprio il suo!
In un posto
dove tutti sanno tutto di tutti, nessuno riconosce la ragazza. Il messaggio intimidatorio
rivolto a Blom, che ha scelto la sua casa in Piemonte per sposarsi con l’affascinate
Rose Bellamy, è più che chiaro. Ed è da qui che Bova muove i primi passi per sbrogliare
una difficile matassa…
Tosco, partiamo dal suo commissario, Gualtiero
Bova, detto il Pinguino. Un personaggio atipico, difficile da incasellare. Come
nascono i suoi tratti caratteriali?
Ho provato a immaginare una persona
che ben rappresentasse questa umanità ammaccata e affaticata che vedo in giro,
questi uomini e queste donne che non sono eroi o antieroi e che sfuggono alla
retorica imperante, sia quella legata alla comunicazione che quella estetica:
volevo un personaggio buffo e doloroso, simpatico senza volerlo essere, strambo
senza pose.
Il Pinguino viene trasferito dalla
Liguria nelle Langhe piemontesi. Perché ha scelto questo territorio come campo
d’azione?
Le Langhe sono un territorio
incredibile, sia dal punto paesaggistico che da quello umano. Possono essere
idilliache, estremamente luminose, morbide, e un attimo dopo cambiare
radicalmente ospitando un buio profondissimo, un’oscurità carica di strani presagi.
E poi c'è spazio, tanto spazio, e c'è il lavoro dell'uomo, la pazienza che sta
dietro alla cultura contadina. E per ultimo ci sono i nuovi abitanti delle
Langhe, i ricchi stranieri come Rufus Bloom con cui ha inizio il mio libro.
Come ha fatto a descrivere paesaggi,
usi e costumi di un’area geografica diversa da quella ligure in cui lei vive?
Negli ultimi anni ho frequentato
sempre di più le Langhe e, prima ancora, le Langhe mi è capitato di leggerle
grazie alle pagine di Pavese e Fenoglio, e di ascoltarle, nei racconti di mio
padre che trascorreva qui le sue estati da bambino. Quando ho unito questi tre
"movimenti" ho avuto la certezza di poter provare a ambientarci la
mia storia.
Nel romanzo scrive che grazie
all’effetto delle gocce illegali, Bova ha risolto spinosi problemi lavorativi.
Ma per quelli personali, purtroppo, non esiste rimedio. Qual è la storia intima
del Pinguino?
Il Pinguino è come un ballerino nato
con le ossa e i muscoli sbagliati, oppure un musicista senza alcun senso del
ritmo. Insomma, una persona capace di poter disegnare il profilo dei propri
sogni, ma sprovvisto degli strumenti e della fiducia necessari a realizzarli.
La certezza di non essere in grado di realizzarli fa di lui un uomo
malinconico, sarcastico, un po' sulla difensiva, di sicuro un grande nemico dei
soprusi e dell'arroganza.
Ricorre spesso, e questa è un’altra
cifra intrigante del suo personaggio, alla formula di 4 paroline magiche che
emergono all’improvviso durante la narrazione. E che, il più delle volte,
risultano essere indizi decisivi per la risoluzione di un caso. Da dove hanno
origine? E che significano?
Amo molto la poesia, leggere la
poesia. E tra i molti insegnamenti che la poesia ci regala, c'è la capacità di
ricordarci con forza che il linguaggio, prima di provare faticosamente a
diventare senso, è musica, suono. Dunque le quattro parole che rimbombano nella
testa del Pinguino hanno un po' la funzione di valutare e valorizzare il
linguaggio da un altro punto di vista, mostrando i suoi poteri nascosti.
Sta già pensando alla prossima
avventura per un nuovo giallo nelle Langhe?
Ci sto lavorando proprio al momento!
Il Pinguino rimarrà in solitudine
assieme all’affezionata bassotta Gilda Gildina o vorrà concedergli uno
spiraglio sentimentale?
Il Pinguino ha già una vita privata,
però è completamente disastrata! Battutacce a parte, il suo grande amore, oltre
a Gilda Gildina la bassotta, giocherà un ruolo importante negli sviluppi
futuri.
Le scrivo un nome: Ava. Ne vogliamo
parlare?
Il Pinguino nutre una grande sfiducia
preventiva sul mondo e gli esseri umani, Ava è la sua grande eccezione. Lei è
l'unica per cui il Pinguino è prontissimo a venir meno a tutti i suoi elaborati
sistemi di autodifesa. L'unica per cui sarebbe disposto a lasciarsi fregare,
persino a fingersi ciò che non è.
Progetti per il futuro?
Sarà un fine estate all'insegna del
prossimo Pinguino, quindi potete immaginarmi nella strana situazione di
scrivere una storia ambientata nell'inverno langarolo mentre attorno a me il
ponente ligure è inglobato all’interno di una straordinaria palla: è quasi
fantascienza.
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