LA PIETAS
Siamo alla Villa Floridiana nella seconda giornata del Festival del Giallo città di Napoli diretto da Ciro Sabatino. L'evento delle 13.00, con ospite lo scrittore Antonio Fusco e a cura del Pm Raffaele Marino, ruota tutto intorno ad un concetto principale:
il dolore, quel senso della pietas che muove romanzi, professioni e confessioni.
Quello stato d'animo che fa da sfondo anche all'ultimo libro di Antonio Fusco: "La scomparsa di Elisa Ohlsen" inserito nella collana Nero Rizzoli e con protagonista l'ispettore Massimo Valeri.
Un libro circolare con l'inizio uguale alla fine, un cerchio che si chiude intrappolando al suo interno l’analisi dell’autore sul concetto di verità complementare a quello di dolore.
"Tutti i miei romanzi partono dall'incipit" spiega Antonio Fusco. L'incipit per lui rappresenta un "seme" che matura nel tempo finché non è pronto a scrivere.
In questo caso, la frase che muove la trama è: "la verità è sconveniente", frase da cui parte Fusco per sviluppare il concetto latente del dolore. Secondo l'autore "conoscere la verità o ricercarla comporta sempre delle conseguenze". Così come affermare una verità implica di esserne certi al 100%.
Da qui sorge il dilemma: voler sapere o evitare di conoscere? Rispettare dei valori oppure ignorarli?
Il dolore poi, Antonio Fusco lo conosce bene. Con il senso della pietas ci lavora tutti i giorni causa la sua professione di poliziotto. Ed è anche lo stato d’animo prevalente che fa vivere al suo protagonista: quest'ispettore, Massimo Valeri, vittima di bullismo in giovinezza e da sempre costretto “al peso sulle spalle del sentirsi diverso dagli altri”.
Un dolore che si porta dentro e che forgia il suo carattere da duro.
La stessa durezza percepita negli occhi dello scrittore Antonio Fusco quando, spiegando il suo concetto di verità-dolore, afferma: “una verità può far saltare gli equilibri e questo comporta un cammino di sofferenza fatto di trasformazione e responsabilità”.
E invece non sapere e fare in modo che non si sappia non è al medesimo tempo un processo di dolore fatto di colpa e responsabilità?
Articolo a cura di Marzia Siano
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