"Nero come il buio" una raccolta di racconti noir firmata da Franco Forte, Diego Lama e Letizia Vicidomini. Homo Scrivens Edizioni

Di Cristina Biolcati
Nero
come il buio è
una raccolta di tre racconti di genere noir, presentata in anteprima nazionale il 6 giugno al prestigioso
Festival del Giallo Città di Napoli. Una prima assoluta che coincide anche con
la data di uscita ufficiale dell’opera, pubblicata da Homo Scrivens Edizioni
nella collana Gatti neri e vicoli bui, curata da Serena Venditto. Quest’ultima non
solo autrice della prefazione, ma anche moderatrice dell’incontro partenopeo.
Che dire? I nomi sono autorevoli, quindi
si partiva già da un’ottima base.
Il milanese Franco Forte è uno scrittore
prolifico di romanzi storici e utili manuali di saggistica, nonché
sceneggiatore e direttore editoriale del mitico Giallo Mondadori. Così come delle
collane da edicola Urania e Segretissimo.
Il napoletano Diego Lama, architetto di
professione che al Festival giocherà in casa, è uno scrittore di gialli
insignito di vari riconoscimenti e conosciuto soprattutto per la serie Mondadori
del commissario Veneruso.
Letizia Vicidomini, nata in provincia di
Salerno, è una premiata scrittrice, speaker per le maggiori emittenti nazionali
e regionali.
Autori diversi nello stile e nelle tematiche
trattate, che non era facile riunire in un unico volume, con al centro le
pulsioni dell’uomo e soprattutto le sue tante paure. La genialità di questa
pubblicazione, e qui bisogna chiamare in causa probabilmente l’intuito della coordinatrice
Serena Venditto, sta proprio nel fatto che questo “amalgama”, di fatto, non c’è
stato. Ciascun autore ha proposto una storia che basta a se stessa e riesce da
sola a emozionare il lettore, tanto da spiazzarlo e metterlo in allerta. Un
crescendo di tensione che non segue regole prestabilite e potrebbe raggiungere in
qualunque momento il picco, per poi concedere una tregua, che invece non arriva.
Leggere questi tre racconti è come fare un
giro sulle montagne russe, dove è impossibile rilassarsi.
Come in tutte le storie oscure che si
rispettino, ciò che crea più tensione è l’aspettativa, ovvero quel che l’autore
pone lì, tra le righe, appena abbozzato. Per poi far apparire all’improvviso qualcosa
di indicibile o di spaventoso che si avvera, nonostante fosse nell’aria e
sembrasse solo una possibilità remota.
Nella sua Prefazione, Serena Venditto fa
l’esempio del film “Lo Squalo”. Spielberg non ha sfibrato lo spettatore
mettendo il grosso pesce meccanico sempre in primo piano. Si sarebbe percepita
la finzione e la tensione avrebbe avuto un arresto. È la pinna dorsale spesso a
farne le veci, la musica inquietante, i barili utilizzati come espediente per
annunciare la sua comparsa in scena.
Anche i racconti neri sono così: ciò che si
immagina è più potente di quel che c’è di esplicito.
Smetti
di guardare di
Franco Forte è un viaggio all’interno di un mondo deviato, disturbante oltre
ogni ragionevole immaginazione. Ben congegnato, il racconto parla di una
famiglia malavitosa, dai comportamenti sessuali aberranti e dove le pulsioni
sono protagoniste allo stesso modo dei personaggi. Una storia imprevedibile,
dura al punto da portare il lettore in un antro buio in cui tutto è possibile.
Lockdown
di
Diego Lama rivela una realtà sconcertante a piccoli bocconi, così come incisiva
è la prosa, che ricorre sovente al dialogo e al vernacolo, in modo da dare
veridicità al protagonista. Gaetano Cimmino, agente di polizia “quasi scelto” e
parecchio ottuso, che si scontra con una società disordinata, in tempo di
covid. Anche lui ha i suoi segreti, non fa eccezione. Si vacilla, mentre si
prende consapevolezza delle miserie umane.
I
teatranti di
Letizia Vicidomini è un racconto che utilizza come spunto una commedia che due
coniugi, aspiranti attori, devono interpretare. Che aprirà un vaso di Pandora,
sulla loro unione infelice, che fino a quel momento loro non avevano avuto il
coraggio di toccare. E a suon di ripicche e gesti teatrali (è proprio il caso
di dirlo!) si arriverà a una strenua battaglia. Un racconto puntuale, che porta
a più di qualche riflessione.
Un libro per chi odia la noia. Una raccolta consigliata!
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