Di Marzia Siano
“Napoli ha veramente un’altra città sotto
le sue strade” afferma Ciro Sabatino alla prima giornata del Festival del
Giallo città di Napoli. Sulla terrazza panoramica di Villa Belvedere, ospiti d’onore sono i
quattro ragazzi della serie Uonderbois.
Chi meglio di loro per raccontare i
segreti della Napoli sotterranea? Ispirata al film “I Goonies”, la serie
Uonderbois racconta la storia di un gruppo di giovanissimi alla ricerca di un
tesoro nascosto. Partendo dai cunicoli bui della Napoli sottoterra si diramano
altri misteri intrecciati alle più antiche leggende della città, e così Uonderbois
ci racconta la storia del “munaciello”, il segreto del principe di Sansevero e
quello del cimitero delle Fontanelle. Un viaggio immersivo tra i misteri della
Napoli esoterica che i ragazzi protagonisti hanno raccontato oggi al Festival
del Giallo.
“La recitazione era un sogno per voi?”
chiede Ciro Sabatino, direttore del Festival del Giallo. “Il teatro mi ha
aiutato a rialzarmi da una grossa perdita, quindi sì, da lì è nato questo
sogno”. “Io ho iniziato il teatro per allenare la mia balbuzie e poi mi sono
ritrovato ad essere preso al provino” confidano due degli Uonderbois.
A
coprirgli le spalle, come un padre, c’è Giuseppe Mastrocinque: colui incaricato
di scegliere e formare i ragazzi sul set. “Un confidente” lo descrivono i
ragazzi, mentre dal canto suo Mastrocinque racconta i mesi di lavoro come
“divertenti ed indimenticabili”. Un’esperienza a 360 gradi che per i ragazzi è
stata anche un’opportunità di imparare e vivere le “leggende e superstizioni”
di Napoli di cui prima ignoravano l’esistenza. In questo senso, Uonderbois non
è stata solo una serie ma anche un atto rivoluzionario, attività formativa, che
ha avvicinato i giovani abitanti di Napoli alla storia della loro città.
D’altronde, come vuole anche la scelta del titolo, tra gli obiettivi della
serie c’è la volontà di raccontare "una Napoli buona, una Napoli pulita", lontana
dallo stereotipo negativo che per tanti anni ha marchiato la città. Dunque, sì,
i ragazzi, gli Uonderbois come motore primo per costruire una Napoli che vale.
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